Il Messaggio del Vescovo: “Il Signore della vita trionfa. Il nostro augurio reciproco farà risplendere solidarietà, amicizia vera, impegno di vita”

Il Messaggio del Vescovo: “Il Signore della vita trionfa. Il nostro augurio reciproco farà risplendere solidarietà, amicizia vera, impegno di vita”

“Morte e Vita si sono affrontate
in un prodigioso duello.
Il Signore della vita era morto;
ma ora, vivo, trionfa” (Sequenza di Pasqua).
L’antica sequenza che risuona nelle nostre liturgie pasquali continua a dirci il senso profondo di quanto celebriamo: nella sconfitta della croce del Venerdì santo, nel silenzio sospeso del Sabato santo, si gioca tutto il mistero del tempo, della storia, della salvezza.

Nel momento in cui gli avversari di Gesù si illudono di avere risolto il loro problema, credendo di poter tornare all’ordine del giorno di sempre, e in cui i discepoli di Gesù sono dispersi e attoniti, colpiti da una tragedia troppo più grande di loro che infrange ogni sogno, ogni aspettativa, tutto sembra dire che la storia riprende il corso di sempre, che il male mantiene la sua forza di sempre, che ciò che credevamo speranza è, in fondo, soltanto illusione. Ma non è così. In quel momento preciso della storia dell’umanità si combatte il prodigioso duello, la lotta tra morte e vita, il dramma supremo della storia di tutta l’umanità. Il Signore della vita era morto: persa dunque ogni ancora di salvezza; ma ora, vivo, trionfa: ricomincia un tempo nuovo, e nulla sarà come prima.

Ci vuole fede, per augurarci ancora oggi: “Buona Pasqua, il Signore è veramente risorto”. L’evidenza sembra essere altra: la pandemia, l’atrocità di una guerra assurda, la sofferenza di tanti, la povertà di masse sconfinate, la morte che accompagna le nostre vite, senza sosta, senza tregua.

Ma è proprio questa fede il dono più grande, e questo augurio è la grande rivoluzione attesa da ogni tempo, anche e soprattutto da questo nostro tempo. Se è vero quello che ci auguriamo, quel duello è stato vinto davvero dal Signore della vita.

Allora c’è una forza di vita nella nostra esistenza, allora la speranza non è un’illusione. Allora ci si può impegnare a favore del bene, allora vince la vita. Anche se non sembra. Anche al cospetto di chi pensa di costruire, in un delirio di onnipotenza, la vita su lutti e macerie: anche se la violenza sembra forte, essa è sconfitta da se stessa, perché genera solamente atti di morte.
E’ l’amore di Cristo risorto che vince davvero, è la forza della vita donata che visita gli abissi e li riscatta dall’ombra e li riporta alla luce.
Forse ci è chiesto il passaggio nel buio per far trionfare la luce, ci è chiesto di accettare la precarietà della vita per accoglierne il vero valore di eternità. Solo abbracciando la croce, il Signore della vita trionfa.

Nell’augurio di Pasqua rinasce la speranza, e la nostra fede, come quella di Abramo, ci rende “saldi nella speranza contro ogni speranza” (Rm 4, 18).
Il nostro augurio farà risplendere solidarietà, amicizia vera, impegno di vita. Ci mostrerà la scintilla di eternità che cova in ogni nostra vicenda, anche quella apparentemente più buia ed insensata. Ci farà ostinati artigiani di pace, e ci permetterà di tessere legami di bene semplice e tenace.

L’augurio sincero, espresso nella fede vera, sarà la parola che dice il nostro impegno a partecipare, anche noi, a quel “prodigioso duello”,
già vinto dalla vita, per essere tra quelli che annunciano e realizzano il trionfo della vita.
Senza violenza, senza illusioni di facili soluzioni, ma anche senza rassegnarci alla forza del male.
Auguro a tutti voi di continuare a credere, a sperare, ad amare.
Auguro la fede semplice di chi sa affidarsi all’amore di Dio e vedere la vita alla luce del Cristo risorto.
Auguro a tutti voi buona Pasqua: il Signore è veramente risorto, è vivo, è qui con noi.