Le indicazioni del Vescovo per la Settimana santa

Le indicazioni del Vescovo per la Settimana santa

“Il superamento delle misure di contrasto alla diffusione dell’epidemia da COVID-19, in conseguenza della cessazione dello stato di emergenza (cfr DL 24 marzo 2022, n. 24), offre la possibilità di una prudente ripresa. In seguito allo scambio di comunicazioni tra Conferenza Episcopale Italiana e Governo Italiano, con decorrenza 1° aprile 2022 è stabilita l’abrogazione del Protocollo del 7 maggio 2020 per le celebrazioni con il popolo. Tuttavia, la situazione sollecita tutti ad un senso di responsabilità e rispetto di attenzioni e comportamenti per limitare la diffusione del virus che, come è noto, è ancora presente nelle nostre comunità”: comincia così una lettera firmata dal vicario generale della nostra diocesi, mons. Giuliano Brugnotto, datata 28 marzo 2022, che rende note a tutti i sacerdoti, parroci, vicari parrocchiali, rettori dei santuari e del Seminario, superiori degli Istituti di vita consacrata e delle Società di vita apostolica presenti in Diocesi, le prescrizioni disposte dal vescovo Tomasi (in allegato il testo integrale).

Ecco le prescrizioni del Vescovo:

1. nei luoghi di culto al chiuso si acceda sempre indossando la mascherina fino al 30 di aprile (come stabilito dal DL 24/2022);

2. non è più obbligatorio rispettare la distanza interpersonale di un metro; si predisponga però quanto necessario e opportuno per evitare assembramenti specialmente all’ingresso, all’uscita e tra le persone che, eventualmente, seguono le celebrazioni in piedi;

3. si continui a osservare l’indicazione di igienizzare le mani all’ingresso dei luoghi di culto;

4. si mantenga la buona prassi di avere degli incaricati che accolgono le persone e distribuiscono i foglietti delle celebrazioni;

5. si continui a tenere vuote le acquasantiere;

6. si ricordi ai cori liturgici l’obbligo di indossare la mascherina;

7. si riprenda a raccogliere le offerte durante il rito offertoriale e non più durante i riti di Comunione;

8. per il segno della pace si continui a volgere i propri occhi per intercettare quelli del vicino e accennare un inchino, evitando la stretta di mano o l’abbraccio;

9. per la distribuzione della S. Comunione, i ministri continueranno a indossare la mascherina e a igienizzare le mani prima di distribuire l’Eucaristia nella mano;

10. coloro che hanno sintomi influenzali e quanti sono sottoposti a isolamento perché positivi al COVID-19 sono invitati a non partecipare alle celebrazioni;

11. si abbia cura di favorire il ricambio dell’aria sempre, specie prima e dopo le celebrazioni. Durante le stesse è necessario lasciare aperta o almeno socchiusa qualche porta e/o finestra. I luoghi sacri, comprese le sagrestie, siano igienizzati periodicamente mediante pulizia delle superfici con idonei detergenti;

12. è possibile riprendere la pratica delle processioni: si consiglia nelle processioni all’esterno l’utilizzo della mascherina.

 

Indicazioni particolari per la Settimana Santa 2022

Si esortino i fedeli alla partecipazione in presenza alle celebrazioni liturgiche limitando la ripresa in streaming delle celebrazioni e l’uso dei social media per la partecipazione alle stesse. A tal riguardo si segnala che i media della CEI — Tv2000 e Circuito radiofonico InBlu — trasmetteranno tutte le celebrazioni presiedute dal Santo Padre; dal sito della Diocesi sarà possibile seguire in streaming la celebrazione della Messa crismale.

Nello specifico, si indica quanto segue:

1. La Domenica delle Palme, la Commemoratone dell’ingresso di Gesù a Gerusalemme sia celebrata come previsto dal Messale Romano. I rami di ulivo vengano distribuiti singolarmente ai fedeli da parte dei ministri che fanno accoglienza, evitando il più possibile assembramenti nella distribuzione e scambio di rami. Eventuali altre distribuzioni al di fuori della celebrazione avvengano individualmente.

2. La celebrazione della Messa crismale si terrà in Cattedrale alle ore 9.30; i sacerdoti si vestiranno e prenderanno posto direttamente nei posti che verranno loro assegnati ad esclusione del Capitolo della Cattedrale e dei Vicari foranei che formeranno la processione iniziale a partire dalla sacrestia.

3. Il Giovedì Santo, nella Messa vespertina della “Cena del Signore”, per il rito della lavanda dei piedi ci si attenga a quanto prescritto ai nn. 10-11 del Messale Romano (p.138). Qualora si scelga di svolgere il rito della lavanda dei piedi si consiglia di sanificare le mani ogni volta e indossare la mascherina.

4. Il Venerdì Santo, tenuto conto dell’indicazione del Messale Romano (“In caso di grave necessità pubblica, l’Ordinario del luogo può permettere o stabilire che si aggiunga una speciale intenzione”, n. 12), si aggiunga nella preghiera universale un’intenzione “per quanti soffrono a causa della guerra” (verrà inviato il testo dall’ufficio liturgico). L’atto di adorazione della Croce, evitando il bacio, avverrà secondo quanto prescritto ai nn. 18-19, del Messale Romano (p. 157).

5. La Veglia pasquale venga celebrata in tutte le sue parti come previsto dal rito.

 

Celebrazione del Sacramento della Riconciliazione

Al momento si ritiene necessario mantenere valido quanto prescritto nei mesi scorsi e cioè che «il sacramento della riconciliazione non si celebri nel confessionale, ma in un luogo ampio (per mantenete la distanza prevista tra ministro e penitente), possibilmente arieggiabile e che assicuri assoluta attenzione alla salvaguardia del sigillo sacramentale e la necessaria discrezione. E’ possibile utilizzare il confessionale solo se quest’ultimo è adeguato alle normative anticovid (ossia fornito di un plexiglass tra penitente e confessore, aerabile, e prevedendo l’igienizzazione).

Si abbia cura che le persone in attesa siano distanziate (è opportuno fissare i posti) e mantengano la mascherina. L’invito ai ministri è di contenere il tempo della confessione, pur garantendo la dignità della stessa. Durante la confessione sacerdote e penitente indossino la mascherina»; e «non siano messi a disposizione dei penitenti sussidi cartacei di preparazione al sacramento per evitare forme di contatto» (Decreto 16 ottobre 2020, Prot. 1534/20/PG).

Tenendo conto della presenza dei contagi, il Vescovo concede in occasione della Pasqua la possibilità della celebrazione comunitaria della Riconciliazione con confessione generale e assoluzione generale, sia per gli adulti che per i bambini e i ragazzi. Tale possibilità è limitata al periodo che va da venerdì 8 aprile al venerdì santo 15 aprile 2022. Si premetta sempre una catechesi sulla straordinarietà della forma, ricordando ai fedeli che per ricevere validamente l’assoluzione devono fare il «proposito di confessare i propri peccati gravi a tempo debito» (CCC n. 1483) e si inviti ad accostarsi alla confessione individuale appena se ne presenti l’occasione. La celebrazione va separata dalla celebrazione Eucaristica. Qualora il parroco o il rettore di una chiesa dovesse giungere alla motivata convinzione che, nelle condizioni oggettivamente date, numerose persone desiderose di accedere al sacramento della riconciliazione ne sarebbero di fatto impedite a causa della difficoltà oggettiva di garantire le condizioni per un corretto svolgimento della celebrazione individuale, o per timore da parte dei fedeli di alimentare il la diffusione del contagio, può fare richiesta al Vescovo di svolgere una celebrazione penitenziale con assoluzione generale. La domanda va inoltrata in forma scritta all’indirizzo email: segreteria.vescovo@diocesitreviso.it esponendo i motivi che giustifichino la grave necessità. Se la celebrazione riguarda una Collaborazione pastorale la richiesta dovrà essere fatta congiuntamente da tutti i parroci della Collaborazione. Si prepari con cura tale celebrazione, seguendo le indicazioni offerte dai praenotanda del Rito della Penitenza, ai nn. 31-35. L’intero cap. III è dedicato alla celebrazione e presenta i diversi momenti e le attenzioni da avere. Il Vescovo ricorda quanto indicato al n. 1484 del Catechismo della Chiesa cattolica. «La confessione individuale e completa, con la relativa assoluzione, resta l’unico modo ordinario grazie al quale i fedeli si riconciliano con Dio e con la Chiesa, a meno che un’impossibilità fisica o morale non li dispensi da una tale confessione». Ciò non è senza motivazioni profonde. Cristo agisce in ogni sacramento. Si rivolge personalmente a ciascun peccatore: «Figliolo, ti sono rimessi i tuoi peccati» (446’2,5); è il medico che si china sui singoli malati che hanno bisogno di lui per guarirli; li rialza e li reintegra nella comunione fraterna. La confessione personale è quindi la forma più significativa della riconciliazione con Dio e con la Chiesa».