Ninive 2021: per riprendere il filo comunitario nei cammini dell’iniziazione cristiana

Ninive 2021: per riprendere il filo comunitario nei cammini dell’iniziazione cristiana

Sulla barca di Giona

Nelle nostre comunità cristiane immaginiamo che nessuno in questo tempo abbia guardato storto un fratello, immaginandolo la causa degli ultimi guai, come invece è successo ai marinai salpati da Tarsis, quando si sono trovati di fronte a Giona, imbarcato con loro contro il volere di Dio. Tuttavia la vicenda dell’antico profeta fa legittimamente da sfondo al processo di discernimento che porta il nome di Ninive 2021,  proprio per il continuo sforzo di rilettura che contraddistingue il suo avventuroso viaggio e suggerisce di sentirci tutti come Giona, chiamati a fare i conti con la burrasca che ha sbaragliato la nostra barca e con un messaggio del Signore che invita a cambiare rotta, a riprendere il filo di una missione da compiere e da comprendere secondo nuovi criteri.

Discernere per riprogrammare. Questa proposta di discernimento, in vista della riprogrammazione dell’iniziazione cristiana nelle parrocchie, nasce dal confronto dell’Ufficio per l’annuncio e la catechesi con l’Ufficio di pastorale familiare ed è sostenuta dalla collaborazione dell’Ufficio liturgico e del Centro missionario.  L’obiettivo è quello di aiutare le parrocchie a ritrovare il proprio passo, dopo che la pandemia ha generato tante e diverse modalità di proposta dell’Iniziazione cristiana. Le narrazioni provenienti dalle nostre comunità ci restituiscono infatti un panorama variegato: in alcune parrocchie ci si è concentrati sulla consegna dei sacramenti, in altre sullo sforzo di garantire un catechismo in presenza, altre ancora hanno provato ad articolare il cammino mettendo in gioco più soggetti ed ambienti oppure inoltrandosi con audacia nei mezzi digitali. Vi sono però alcune realtà in fatica, rimaste ferme ed incapaci di reperire risorse ed entusiasmi per continuare a fare una proposta. Si osserva un mare vasto di situazioni rispetto alle quali è bello pensare che ogni comunità possa interrogarsi e provare ad immaginare il proprio approdo; come sottolinea il vescovo Michele «troveremo nuove tracce da seguire, affinché questi nostri sentieri interrotti possano trasformarsi in noi in storia di salvezza e diventino nuova fonte di speranza».

Passo dopo passo, in riferimento al Progetto Sicar. Ninive 2021 mantiene come riferimento il Progetto Sicar il quale, essendo sempre stato concepito in progress, ha il vantaggio di offrire un orientamento senza imbrigliare quelle novità che emergono nel tempo e ci permettono di migliorare il cammino di iniziazione. Per accompagnare le comunità che si attiveranno nel processo si è pensato utile dedicare una pagina web, facilmente individuabile dal sito della Diocesi e degli uffici implicati, dove sarà possibile recuperare il materiale utile ai vari passaggi. Si tratta di una pagina viva che progressivamente si arricchirà di contributi man mano che il processo avanza.

Insieme alla comunità. Si sarà notato l’insistenza sul temine “comunità”. Si vuole, infatti, generare l’occasione per aiutare a guardare all’iniziazione cristiana come compito di tutti, come dimensione costitutiva della Chiesa e non della sola catechesi; sul tema vale la pena riprendere il contributo che don Giovanni Giuffrida ha offerto in occasione della presentazione di Ninive 2021. Forse si potrà obiettare che sono pochi quelli che comprendono queste dinamiche, al di fuori dei catechisti, ma il contributo di tutti è importante, secondo quel principio della sinodalità che ci ricorda il nostro Vescovo: «ciò che riguarda tutti deve essere trattato da tutti». Cominciare a condividere uno sguardo sull’iniziazione cristiana è già un modo per non rimanere ancorati alla esclusiva delega ai parroci e ai catechisti.