La Settimana Santa 2024 nelle parrocchie
Gli appuntamenti per la Settimana Santa nelle nostre Comunità....
24 Marzo, 2024Collaborazione Pastorale di Casale sul Sile
Benvenuti nel nuovo portale della Collaborazione di Casale sul Sile.
Qui è possibile conoscere le parrocchie, le attività, le comunità.
Con Collaborazione Casale-Preganziol eliminare questa parte – verranno eliminati i sottodomini.
Gli appuntamenti per la Settimana Santa nelle nostre Comunità....
24 Marzo, 2024Riunione dei volontari per la Festa dell'Ottava di Pasqua 2024 presso la Sala parrocchiale "ex Supercinema"....
16 Marzo, 2024Nella Domenica della Parola di Dio si propone un appuntamento di ascolto della Parola con contributi musicali....
06 Gennaio, 2024Il messaggio di Papa Francesco per la Giornata Mondiale della Pace 2024 "Intelligenza artificiale e pace"...
31 Dicembre, 2023Un aiuto per “orientare la vita delle nostre comunità cristiane nei mesi che ci stanno davanti, in questo tempo di grazia e di fatica che è il Cammino sinodale ...
28 Dicembre, 2023C’è dunque una luce gloriosa splendente, limpida, calda, che aspetta solamente di irrompere nella storia degli uomini nella notte di Natale...
25 Dicembre, 2023Quando furono vicini a Gerusalemme, Gesù mandò due dei suoi discepoli e disse loro: «Andate nel villaggio di fronte a voi e subito, entrando in esso, troverete un puledro legato, sul quale nessuno è ancora salito. Slegatelo e portatelo qui(…). Portarono il puledro da Gesù, vi gettarono sopra i loro mantelli ed egli vi salì sopra […].
Il soldato vede oltre; capisce che solo Dio si consegna alla Notte passando dall’abbandono di Dio («perché mi hai abbandonato?») all’abbandono a Dio («nelle tue mani…»), rappresentandoci tutti nei nostri dolori.
Ecco l’uomo! Appare al balcone dell’universo il volto di Gesù intriso di sangue. Il dolore sotto cui vacilla è quello di tutti noi, lungo le strade contorte della vita, nei sentieri indifesi della storia dell’uomo.
Eccolo, il Figlio di Dio! Ciò che vediamo non è lo splendore dell’onnipotente, ma il patire di un Dio appassionato. «Dio prima patì e poi si incarnò. Caritas est passio. L’amore è passione e patimento » (Origene). «E chi ama di più si prepari a patire di più» (sant’Agostino).
Un patire che vedo in Lui e nelle donne che osservano da lontano, primo nucleo di timida Chiesa nascente. Guardano Gesù con lo stesso sguardo appassionato con cui Dio guarda l’uomo. Solo fra le donne Gesù non ha avuto nemici.
La Chiesa nasce dalla contemplazione del Dio crocifisso. «A farci cristiani non sono i riti, ma il partecipare alla sofferenza di Dio» (Dietrich Bonhoeffer). L’ha capito, insieme con loro, un soldato esperto di morte: “costui era figlio di Dio”.
Cosa ha visto in quella morte di così diverso? Non dei prodigi, non l’annuncio della risurrezione. L’esperto di morte, in quella morte diversa, ha visto Dio. Un Dio capovolto, che non sacrifica nessuno, sacrifica se stesso, non spezza nessuno, spezza se stesso. Ha visto che il cuore della passione del Nazareno era una passione per Dio e per l’uomo. Morire così è cosa solo da Dio, la sua rivelazione.
“Scendi dalla croce!” gridavano. Ma se scende, non è più il nostro Dio, torna a prevalere la solita logica umana che fa vincere il più forte.
E il soldato invece vede oltre; capisce che solo Dio non scende dal legno, che solo Lui si consegna alla Notte passando dall’abbandono di Dio («perché mi hai abbandonato?») all’abbandono a Dio («nelle tue mani…»), rappresentandoci tutti nei nostri dolori.
Vede il supremo potere che si disarma, dando vita e perdono a chi dà la morte, vede la violenza annullata perché presa su di sé. Ha visto che questa nostra storia partorisce un’altra storia; che questo mondo porta un altro mondo nel grembo.
Io so che non capirò mai la croce, l’uomo non regge questo amore troppo limpido; ma Dio non è venuto perché lo capissimo, ma perché ci aggrappassimo a Lui, alla sua croce, lasciandoci sollevare in alto, nella risurrezione. La fede è abbandonarsi all’abbandonato amore.
E noi qui, disorientati e stupiti come le donne, come il centurione, noi sentiamo che nella Croce c’è attrazione, c’è mistero, c’è seduzione e bellezza.
La suprema bellezza della storia è quella accaduta fuori Gerusalemme, su quella piccola collina, dove il Figlio del Dio infinito si lascia inchiodare a un pezzo di legno, grande appena quanto basta per morirvi.
Come è stato per le donne, anche la mia fede poggia salda sulle mura più forti del mondo: un atto d’amore perfetto.
(Letture: Isaia 50,4-7; Sal 21 (22); Fil 2,6-11; Marco 14,1-15,47)
in Santuario
Martedì ore 18.30
Venerdì ore 18.30
Domenica ore 10.00
Lunedì ore 18.30
Mercoledì ore 9.00
Giovedì ore 18.30
Sabato ore 18.30 (prefestiva)
Domenica ore 8.00 – 9.30 – 11.15 – 18.30
Giovedì dalle 19.30 alle 21.30
Martedì ore 18.30
Venerdì ore 18.30
Domenica ore 8.00 – 11.00
Lunedì ore 8.00
Giovedì ore 8.00
Sabato ore 18.30 (prefestiva)
Domenica ore 9.30
Martedì ore 8.30
Giovedì ore 8.30
Venerdì ore 18.30
Sabato ore 18.30 (prefestiva)
Domenica ore 8.00 – 9.30 – 11.00 – 18.30
Giovedì dalle 9.00 alle 10.00
Lunedì ore 18.30
Mercoledì ore 18.30
Sabato ore 18.30 (prefestiva)
Domenica ore 8.00 – 10.00
Mercoledì dalle 17.30 alle 18.30
Tutti i giorni ore 18.30
Sabato ore 18.30 – 20.30 (prefestiva)
Domenica ore 8.00 – 11.00
Tutti i giorni ore 7.00
Domenica ore 8.00 – 9.30
Lodi ore 6.00
Vespri ore 17.00
Rosario ore 20.00 (Mese di Maggio)
Lodi ore 7.30
Vespri ore 17.00